Digital Signage da esterno: gli errori da evitare
Se in passato la comunicazione passava unicamente tramite giornali, volantini e televisione, oggi la comunicazione è ovunque. Smartphone, monitor, computer sono solo alcuni dei nuovi media attraverso cui passa. Dispositivi che sono parte della nostra vita quotidiana e che calamitano la nostra attenzione. Quindi, se si decide di installare un monitor o totem multimediale in una piazza, per promuovere un’azienda, è bene fare attenzione a non fare alcuni errori che potrebbero vanificare l’investimento fatto.
Ogni giorno le persone vengono bombardate da migliaia di informazioni. Basta pensare alle decine di newsletter che arrivano quotidianamente nella propria casella di posta o agli schermi che ci circondano quando mettiamo piede fuori dall’ufficio. Quindi perché in mezzo a tutto questo caotico mix di immagini, video e suoni una persona dovrebbe notare proprio la comunicazione della tua azienda? Infatti, molto spesso questo non accade. Totem multimediali imponenti e massicci vengono a malapena considerati dai passanti.
Il motivo? Se una parte della colpa la possiamo dare alla fretta e al ritmo caotico che hanno le nostre vite, la restante parte è da attribuire a una scarsa attenzione nell’installazione, manutenzione e gestione dei contenuti visualizzati sul totem.
Impedire che questo accada vanificando migliaia di euro di investimento è possibile. Basta seguire alcune accortezze ed evitare alcuni errori. Errori che letti qui sotto potranno sembrarvi banali ma che succedono più spesso di quanto possiate pensare.
Continua a leggere per sapere quali sono.
6 errori da evitare per ottenere il massimo dal tuo totem multimediale outdoor
Qui di seguito abbiamo raccolto quelli che sono i 6 errori più ricorrenti nelle installazioni Digital Signage in ambienti esterni.
- Scegliere la location senza valutare attentamente pro e contro dell’ambiente esterno.
- Installare monitor e totem in una posizione poco strategica.
- Sottovalutare l’importanza di risoluzione, luminosità e dimensioni del monitor.
- Trascurare la manutenzione dell’hardware e non proteggerlo adeguatamente.
- Realizzazione contenuti all-in-one poco curati e poco personalizzati.
- Non realizzare una content strategy e non pianificare la pubblicazione dei contenuti.
1. Scegliere la location senza valutare attentamente pro e contro dell’ambiente esterno.
Uno degli errori più grandi nell’installazione di Digital Signage all’aperto è non considerare adeguatamente l’ambiente circostante. Le condizioni atmosferiche estreme, come pioggia, neve, sole intenso e temperature variabili, possono avere un impatto in negativo sulla resa del display e sulla sua durata. Assicurarsi di utilizzare totem e monitor progettati specificamente per l’uso all’aperto, con protezioni contro l’acqua e la polvere, è il primo passo per prolungare la durata del tuo hardware nel tempo e per avere una comunicazione sempre performante anche nelle situazioni peggiori.
2. Installare monitor e totem in una posizione poco strategica.
È un mondo frenetico. Scegliere una posizione sbagliata potrebbe vanificare mesi di sforzi. Infatti, posizionare totem o monitor in una zona con scarsa visibilità vuol dire non avere nessuna considerazione da parte dei passanti che nelle installazioni da esterno costituiscono la totalità della nostra audience. Passanti che vanno di fretta, non hanno tempo di fermarsi e di capire se quello che vedono gli interessa o no. E se il tuo monitor o totem non si vede, difficilmente lo andranno a cercare. Ti consigliamo di evitare:
- Zone a basso traffico
- Angoli di visione errati
- Luoghi con ostacoli visivi
Inoltre, nella scelta della posizione bisogna tenere in considerazione la disponibilità e la qualità della connessione internet, l’altezza a cui installare l’hardware, l’angolo di visione. I motivi sono facilmente intuibili e sono i seguenti:
- una connessione a internet di scarsa qualità o addirittura l’impossibilità di averne una creerà grandi problemi nell’aggiornamento dei contenuti, nella riproduzione di video e di animazioni e danneggerà sicuramente la fluidità di qualsiasi esperienza interattiva tu abbia pensato per la tua installazione. Ricorda sempre che uno dei vantaggi principali del Digital Signage è l’aggiornamento in real time dei contenuti. Dove è possibile opta per una connessione via cavo o assicurarti che la ricezione Wi-Fi sia ottima.
- l’altezza a cui posizionare l’hardware è un fattore determinante perché la comunicazione venga presa in considerazione. A nessuno, che passeggi o vada di fretta, piace doversi accovacciare o mettersi in punta di piedi per vedere cos’ha da dire di interessante un monitor o un totem. Il rischio che veniate ignorati è altissimo. Il nostro consiglio è di scegliere un’altezza confortevole per chi guarda ma fuori dalla portata dei vandali. Nel caso di experience touch, ricorda che tutti devono potervi avere accesso, anche le persone con disabilità.
- l’angolo di visione è un altro di quegli aspetti a cui prestare estrema attenzione. Il rischio è rendere invisibili i contenuti agli occhi del pubblico. In luoghi esterni, inoltre, bisogna anche tenere conto del riflesso del sole e delle dimensioni delle schermo per poter regolare adeguatamente inclinazione e rotazione (nei casi in cui sia possibile). Per evitare errori di questo tipo sarebbe bene: optare per monitor LCD anziché LED, perché i pixel sono illuminati uniformemente e spesso completati da un trattamento antiriflesso, controllare le specifiche dell’azienda da cui acquisti i monitor e assicurarsi che ci sia un angolo di visione verticale di almeno 30°.
3. Sottovalutare l’importanza di risoluzione, luminosità e dimensioni del monitor.
Il Digital Signage da esterno deve essere leggibile e visibile soprattutto a grandi distanze. Scegliere una luminosità e una risoluzione adeguata è il primo passo perchè questo sia possibile. Un luminosità troppo bassa e una scarsa risoluzione danno l’impressione che il display sia spento o danneggiato, soprattutto se il totem è installato in una piazza in pieno sole. La soluzione? Optare per un prodoto ad alta luminosità (2500 – 5000 nit) per garantire che il contenuto del Digital Signage sia visibile anche in caso di luce diretta sul monitor. In più, è sempre meglio verificare la presenza di sensori per la regolazione automatica della luminosità in base alla luce ambientale. Questo ha due vantaggi: eviti consumi elettrici eccessivi nei momenti della giornata in cui non è necessario e ti assicuri sempre che la luminosità del monitor sia ottimale. Non troppo luminoso nè troppo poco.
4. Trascurare la manutenzione dell’hardware e non proteggerlo adeguatamente.
Totem multimediali e monitor installati all’aperto sono gli hardware più esposti a qualsiasi tipo di stress ambientale e meccanico. E come se non bastasse, sono soggetti a potenziali atti vandalici. Ignorare questi rischi può portare a costosi danni, interruzioni di servizio e in alcuni casi anche la necessità di sostituire il display. Tutte conseguenze estremamente costose e che richiedono un periodo di sospensione del servizio che può essere più o meno lungo. La buona notizia è che è possibile prevenire questi costi imprevisti con alcuni accorgimenti abbastanza semplici:
- Utilizzare display certificati IP65 o 56.
- Verificare la presenza di un filtro UV sul pannello monitor
- Svolgere operazioni regolari di pulizia e di ispezione per verificare la presenza di danni
- Aggiornamenti software e aggiornamenti periodici
- Utilizzare enclosure di acciaio resistenti ad acqua e polvere. Un’armatura che proteggerà lo schermo da qualsiasi stress.
- Preferire monitor ed enclosure dotati di vetri stratificati per limitare i danni dovuti a vandali o urti accidentali.
- Assicurarsi che ci siano ventole e riscaldatori per far sì che il totem possa sopportare sia temperature alte che basse.
5. Realizzazione contenuti all-in-one poco curati e poco personalizzati.
Uno dei buoni motivi per passare al Digital Signage è la sostituzione della carta con contenuti digitali. Ma ti sveliamo un segreto: non basta convertire il volantino che volevi mandare in stampa in un’immagine. O meglio, puoi farlo, ma se sei alla ricerca di contenuti che attraggano l’attenzione ti consigliamo di lasciare come ultima spiaggia i contenuti statici preferendo invece video, animazioni ed experience interattive. La maggior parte dei sistemi Digital Signage offre una vasta scelta di widget e integrazioni con social, servizi meteo, e tanto altro. Perché limitarsi a utilizzare il Digital Signage come una bacheca statica? Oltretutto la dinamicità mantiene alto l’engagement di chi guarda e invoglia l’audience a saperne di più.
Un altro errore da evitare è cercare di realizzare un unico contenuto che sia adatto a tutti e a qualsiasi momento dell’anno. In primis, perché nel momento in cui l’audience si accorge che a girare sul totem sono sempre gli stessi contenuti dopo un po’ smetterà di guardarli e tu starai gettando i tuoi soldi al vento. In secondo luogo, perché il trend che muove il marketing di questi anni è la personalizzazione. Lo sviluppo crescente di tecnologie come riconoscimento facciale, sensori di prossimità e motion tracking ci confermano l’ascesa di questo trend. Per cui vale sempre la pena spendere qualche ora in più per creare contenuti ad hoc, personalizzati sulla base del nostro target principale e del periodo dell’anno in cui ci troviamo.
6. Non realizzare una content strategy e non pianificare la pubblicazione dei contenuti.
Content strategy e pianificazione dei contenuti stanno alla base di qualsiasi comunicazione ben costruita. Puoi spendere migliaia di euro in hardware e software ma questo non basta a raggiungere gli obiettivi che ti eri prefissato. Il problema è il totem o il software Digital Signage che hai acquistato? No.
A livello di comunicazione molto spesso non vengono fissati a monte dei goals a cui puntare. Si procede alla giornata decidendo il giorno prima per quello dopo cosa pubblicare. Così facendo però si fa fatica ad avere una panoramica della strada percorsa e della direzione che si sta prendendo. Di conseguenza è difficile capire quali contenuti produrre per migliorare le performance della campagna e quali rischiano di portarci fuori strada.
Un altro errore che si tende a fare è quello di non facilitare l’associazione di un contenuto brillante e ben costruito con il brand che lo ha creato. L’attenzione degli utenti sarà tutta per la creatività ma non per l’azienda protagonista, che invece dovrebbe essere l’obiettivo principale. Video e immagini non posso essere un semplice esercizio di stile.
Altrettanto dannoso è un uso scorretto delle CTA. Usare una CTA poco chiara, non renderla riconoscibile all’interno del visual o crearne una che non crea engagement equivale a non utilizzarla. Come risolvere? Utilizza QRcode da scansionare, call-to-action che invoglino a interagire con il totem o coinvolgi i passanti con qualche breve experience touch. In questo modo si ricorderanno di te e con buona probabilità torneranno a cercarti sul loro smartphone.
Come avrai capito leggendo fino a qui, da un lato è importante scegliere un hardware da esterno con potenzialità adeguate al contesto in cui verrà inserito, così come è importante la sua manutenzione periodica per far sì che possa durare il più a lungo possibile. Dall’altra, non basta un totem imponente e massiccio per attrarre l’attenzione dei passanti su messaggi e informazioni. Come sempre, ci deve essere un lavoro sistematico in modo che tutte le componenti siano allineate verso il raggiungimento dell’obiettivo che ci è prefissati in fase di briefing. E se questo non c’è stato, la cosa migliore da fare è riprendere feedback e dati raccolti fino a quel momento e fare un punto della situazione per ripartire con le idee più chiare.