Touch experience con il Digital Signage | Visionbox.it Blog

Touch experience: creare interazioni Digital Signage che funzionano

Le tecnologie touch sono diventate parte della quotidianità di ognuno di noi. Di conseguenza le aspettative degli utenti sulle loro performance si sono notevolmente alzate. Il Digital Signage deve essere capace di adeguarsi a questa evoluzione con esperienze interattive fluide, reattive e coinvolgenti. Come? Creando i contenuti e scegliendo l’hardware giusti.

Immagina se i punti vendita, le università e gli studi medici potessero mettersi in contatto con clienti, studenti e pazienti per rispondere loro nel giro di pochi secondi. Immagina un museo in grado di creare un percorso guidato capace di far prendere vita alle opere presenti nella galleria.

Raccontato così sembra utopia. In realtà sistemi Digital Signage che permettono interazioni avanzate tra utente e totem esistono già.

Appartengono a quelle aziende che hanno deciso di investire. Investire nell’hardware, nel software e nella creazione dei contenuti. Perché le persone costano.

O meglio: costa dare vita a esperienze interattive che siano efficaci, che stimolino le persone a soffermarsi sulla comunicazione che abbiamo creato per loro e le coinvolgano a tal punto da indurle a completare un acquisto o a richiedere informazioni.

Sia ben chiaro: non stiamo parlando solo di soldi ma anche (e soprattutto) di tempo.

Perché vale la pena investire in un Digital Signage touch?

I motivi sono diversi. Il primo è che la tecnologia touch ormai fa parte della vita quotidiana di tutti noi.

Per questo motivo è necessario che il digital signage vada oltre il suo essere semplice manifesto digitale. Questo è reso possibile dalle molteplicità di applicazioni touchscreen che possono essere integrate al suo interno.

In questo modo i clienti vivranno un’esperienza d’acquisto più personalizzata e coinvolgente, svilupperanno una maggiore familiarità nei confronti del brand e di conseguenza percepiranno una migliore brand experience.

E si sa: se un brand lascia un ricordo positivo di sé è molto più probabile che il cliente torni da lui a completare il suo acquisto nel momento in cui si trova a scegliere tra un ventaglio di alternative.

Ma la familiarità delle persone con la tecnologia touchscreen non è l’unico motivo per cui vale la pena investirci. Ci sono altri 6 buoni motivi.

  1. Attrae l’attenzione
  2. Risparmi tempo, spazio e soldi
  3. Migliora l’esperienza di acquisto
  4. Offre al consumatore maggiore possibilità di scelta e analisi
  5. È un ottimo strumento promozionale
  6. Ha bassi costi di mantenimento

 

1. Attrae l’attenzione

Uno schermo touch genera curiosità. Curiosità di sapere come funziona e voglia di scoprire cosa si nasconde dietro la schermata di introduzione. Questo fa sì che gli utenti interagiscano con brand e prodotti in maniera più spontanea e naturale di quanto non farebbero con il tradizionale ADV. Per questo il Digital Signage attrae molte più persone e aumenta le probabilità che queste si trasformino in clienti.

 

2. Risparmi tempo, spazio e soldi

Utilizzare un Digital Signage touch permette alle persone di interagire con le informazioni di loro interesse velocemente. Questo si rivela particolarmente utile nel caso di servizi di supporto e assistenza perché l’utente può risolvere il problema che lo affligge nel giro di pochi secondi e la vostra brand image ne avrà sicuramente guadagnato. Ma non solo. Grandi monitor touch screen possono essere utilizzati come cataloghi e come segnaletica all’interno del punto vendita evitando così di riempire lo spazio (magari già ristretto) con ulteriori cartelli fisici o espositori, racchiudendo tutto quello che serve nello spazio di un monitor.

 

3. Migliora l’esperienza di acquisto

I touchscreen aiutano a catturare l’attenzione di clienti che sono sempre più distratti dalle milioni di informazioni che ricevono ogni giorno. Inoltre, consentono di personalizzare l’esperienza di acquisto di ciascun utente dando vita a una comunicazione su misura per ogni singola persona che vi interagisce. Non solo. Le tecnologie touch danno la possibilità di implementare al loro interno survey e polls per permettere a visitatori e clienti di lasciare un feedback sulla loro esperienza di acquisto. In questo modo si otterrà una preziosa raccolta di dati oggettivi su cui basare i miglioramenti del punto vendita.

 

4. Offre al consumatore maggiore possibilità di scelta e analisi

Oggi i consumatori vogliono avere la libertà di confrontare rapidamente diversi prodotti ed essere informati su offerte e novità del momento. In più vogliono potersi concentrare direttamente su ciò che li interessa filtrando in pochi secondi ciò che non li riguarda. Tutte queste possibilità le offrono i kiosk interattivi.

 

5. È un ottimo strumento promozionale

Tra tutte le motivazioni che spingono un utente a interagire con un’experience touch la pubblicità è in un’ultima posizione. Di sicuro però immagini e video emozionali, con colori vividi e brillanti invogliano il consumatore a completare un acquisto molto più di quanto non farebbe un flyer sbiadito e mal stampato.

 

6. Ha bassi costi di mantenimento

I totem e i monitor Digital Signage, sia touch che non, sono progettati per un uso frequente. Per questa ragione certi modelli sono dotati di sistemi che permettono di utilizzarli anche all’esterno. Vetro antivandalico, ventole, condizionatore, struttura in acciaio sono solo alcune delle opzioni che ne consentono un uso continuo e intensivo in qualsiasi condizione atmosferica. Dalla pioggia alle alte temperature. In questo modo gli interventi di manutenzione sono ridotti veramente al minimo.
 
Touch Experience: iniziamo dall'hardware

Digital Signage touch: iniziamo dall’hardware

Prima di iniziare a parlare degli hardware touchscreen dobbiamo fare una breve premessa in merito alla differenza tra touch resistivo e capacitivo. È importante sapere come funzionano così da poter scegliere quello più adatto alle proprie esigenze.

Touchscreen resistivo

È la tecnologia più datata di touch. Si compone di due strati plastici ricoperti a loro volta da uno strato di materiale conduttore a cui se ne aggiunge uno isolante. Quando l’utente esercita una pressione sullo schermo si genera un contatto elettrico con lo strato sottostante che traccia le coordinate del punto preciso di contatto. Essendo di plastica, è più soggetto a graffi e usura. Inoltre, non supporta il multi touch a meno che non si utilizzi una struttura a griglia.

Touchscreen capacitivo

Il touchscreen capacitivo si distingue dal primo perché lo strato più esterno è in vetro anziché in plastica ed è ricoperto da un sottilissimo strato di ossido metallico. Il contatto è generato dal tocco delle dita che creano un’alterazione del campo elettrico distribuito uniformemente su tutto lo schermo. Agli angoli del display sono presenti dei sensori che misurano la caduta di tensione e rilevano le coordinate del tocco. In questo caso il multi touch viene supportato perfettamente e non ci sono problemi legati a usura o graffi.

Negli anni passati i pannelli resistivi non erano abbastanza responsivi per assicurare experience touch fluide e coinvolgenti ma nel corso del tempo ci sono stati notevoli sviluppi nel campo. La tecnologia resistiva è arrivata a supportare modalità di utilizzo che oggi sono fuori dalla portata del capacitivo. Prima fra tutte la possibilità di utilizzare penne e pennini per poterci interagire, come nel caso delle lavagne interattive. Per questo i luoghi perfetti per il touch screen resistivo sono quelli aziendali o educativi come aule, sale congressi o sale meeting.

I pannelli capacitivi, invece, reagiscono solo al tocco delle dita per cui sono ideali nei contesti retail dove molto spesso il pubblico non ha a disposizione puntatori o penne per utilizzare il touch. Qualsiasi sia la tecnologia scelta, è certo che una buona touch experience assicura un maggior engagement, aumenta le possibilità che il cliente torni a far visita al vostro punto vendita e genera un sentimento positivo di fiducia nei confronti del vostro business.
 
Touch experience: 3 cose di cui non puoi fare a meno

Totem e monitor touch: 3 caratteristiche di cui non puoi fare a meno

Come abbiamo detto all’inizio, la tecnologia touch è parte delle nostra vita quotidiana. Tant’è che le nuove generazioni il touch “se lo aspettano”.

Spieghiamoci meglio: se vedete un bambino o un adolescente camminare in un negozio di elettronica, la prima cosa che farà sarà di toccare tutti gli schermi per vedere se reagiscono al suo tocco.Se questo non accade il prodotto (per lui) perde immediatamente di interesse.

Ma non solo. Oltre a dare per scontata la presenza di uno schermo interattivo in tutto ciò che ha un display, le aspettative riguardo le performance di un monitor o di un totem touchscreen si sono alzate vertiginosamente.

Infatti, ci si aspetta la stessa fluidità e reattività che troviamo ogni giorno negli smartphone e nei tablet. 

Se il touchscreen non incontra gli standard dell’utente i suoi contenuti non vengono minimamente presi in considerazione e questo significa solo una cosa: un potenziale acquirente è appena stato perso.

Per evitare che ciò accada, nella scelta di un hardware touch bisogna tenere conto di tre fattori:

  • La luminosità
  • La resistenza alle intemperie
  • La resistenza ad atti di vandalismo

 

La luminosità

Hai deciso di installare un monitor (o totem) touch all’esterno? Se la risposta è sì assicurati di sceglierne uno ad alta luminosità con pannello antiriflesso.

In particolare, se sai che l’installazione avverrà in un ambiente interno dove ci sono luci dirette sul monitor sarebbe bene optare per una soluzione dai 700 nit in su.

Se invece, il monitor viene installato in vetrina o all’esterno ti consigliamo di non scendere sotto i 2500.

In questo modo eviterai fastidiosi riflessi sullo schermo che penalizzano leggibilità e visibilità dei tuoi contenuti vanificando tutti gli sforzi fatti per la loro realizzazione.

Già il cliente è poco propenso a regalarci il suo tempo. Di sicuro non ne spenderà di più per cercare di capire cosa c’è scritto sullo schermo.

 

Resistenza alle intemperie

La maggior parte dei monitor touch sono installati all’esterno, esposti 24/7 a condizioni ambientali e climatiche avverse. Di conseguenza è bene scegliere sempre hardware waterproof e dotati di certificazione IP.

Ma essere waterproof non basta. Ci sono molti dispositivi touch resistenti all’acqua ma che appena piove diventano inutilizzabili.

Optate invece per prodotti che siano in grado di performare perfettamente anche quando lo schermo è bagnato. In questo modo garantirete all’utente un’experience touch reattiva e coinvolgente. Sempre.

Immaginate di cercare informazioni nel totem installato vicino all’ufficio turistico in mezzo a un diluvio. Non trovare quello che serve nel giro di pochi secondi diventa estremamente frustrante.

Inoltre, un’altra caratteristica che è bene pretendere soprattutto nei monitor ad alta luminosità (dai 2500 nit in su) è la presenza di ventole o sistemi che prevengano il surriscaldamento nonostante l’esposizione prolungata alla luce delle sole. In questo modo, avrete la sicurezza di performance impeccabili anche nel lungo periodo.

 

Resistenza a danni accidentali e vandalismo

Una triste verità che accomuna tutti i monitor e i totem touch collocati in luoghi frequentati è che dal momento in cui vengono installati posso essere danneggiati accidentalmente o diventare il bersaglio preferito dei vandali.

Nel caso dei monitor, il nostro consiglio è quello di proteggerli con un enclosure. Si tratta di una vera e propria armatura all’interno della quale viene rinchiuso lo schermo. È costruita in acciaio e nella maggior parte dei casi è dotata di vetro antivandalico stratificato che impedisce al vetro di sbriciolarsi nel caso in cui dovesse subire qualche colpo. In questo modo si eviteranno furti o danni all’hardware.

Per quanto riguarda i totem da esterno, questi non sono altro che delle enclosure fissate al pavimento anziché alla parete. I vantaggi e le protezioni sono gli stessi: vetro antivandalico e struttura in acciaio.

Grazie a questi accorgimenti e investimenti iniziali eviterete di dover cambiare un monitor ogni tre mesi e le vostre experience touch sapranno offrire sempre il massimo agli utenti che le utilizzano.

8 consigli per Touch Experience efficaci

Digital Signage touch: 8 consigli da seguire per experience touch che funzionano

Pensiamo di averti dato una panoramica abbastanza completa su quali caratteristiche devi ricercare quando decidi di acquistare un totem o un monitor touch.

Ora possiamo approfondire la parte legata alla creazione di contenuti per creare un experience touch intuitiva, coinvolgente ed efficace.

Infatti, se l’utente dovesse trovarsi davanti una UX difficile da comprendere e confusionaria difficilmente proseguirà nell’esperienza che lo porterà a completare l’acquisto.

Per evitare che questo accada, abbiamo deciso di riassumere in 8 punti gli aspetti più importanti da tenere in considerazione quando si crea un’esperienza touch utilizzando il Digital Signage.

  1. Tieni conto dei diversi livelli i engagement
  2. Crea messaggi coincisi
  3. Crea un’esperienza facile da usare
  4. Presta attenzione al design
  5. Sorprendili
  6. Sii chiaro
  7. Crea pulsanti intuitivi
  8. Ricordati che non è un allenamento

 

1. Tieni conto dei diversi livelli di engagement

Gli utenti la sperimentano con intenti e livelli di engagement differenti. Ci sarà chi dà un’occhiata veloce per capire quali prodotti e servizi proponi. Chi, invece, stava proprio cercando te e arriverà fino al fondo del percorso. Altri ancora invece daranno solo un’occhiata per poi capire che gli interessava tutt’altro. Sebbene tu abbia creato l’esperienza interattiva con un obiettivo ben preciso fai in modo di venire incontro a tutte queste esigenze così diverse.

Per esempio potresti prevedere una schermata riassuntiva di tutti i tuoi prodotti per chi è di passaggio oppure una pagina contatti per chi vuole scriverti o chiamarti direttamente senza navigare tutte le pagine.

 

2. Crea messaggi coincisi

Le persone non hanno mai tempo. Soprattutto se si trovano all’interno di una fiera o di un supermercato. Per essere certo di guadagnarti la loro attenzione anche per pochi secondi crea messaggi che siano brevi e coincisi. Che in 4 parole dicano tutto quello che c’è da sapere di importante. In questo modo anche solo un’occhiata basterà a lasciare il ricordo del tuo brand nella mente dell’utente.

 

3. Crea un’esperienza facile da usare

Guardando l’experience touch che hai creato, l’utente non deve avere dubbi su come questa vada utilizzata. I design minimal sono meravigliosi ma qualche indicazione in più su come navigare all’interno del touchscreen è da preferire. Soprattutto se si tratta di schermi di grandi dimensioni.

 

4. Presta attenzione al design

Un design esteticamente ben studiato è importante tanto quanto un’experience facile da usare. Nessuno userà si avvicinerà al kiosk se immagini ed elementi grafici non attraggono l’attenzione.

 

5. Sorprendili

Il nostro cervello si annoia e si distrae molto facilmente. Nel momento in cui qualcosa non lo attrae più, il suo focus si sposta immediatamente su un altro stimolo. Per questo è importante inserire all’interno delle experience touch elementi che creino interesse o sorpresa. Sono sufficienti animazioni, elementi in movimento o piccoli pop-up. Questi con la loro dinamicità attireranno subito l’occhio dell’utente.

 

6. Sii chiaro

Le persone che si avvicinano a uno schermo touch per vedere come funziona non hanno voglia di stare a riflettere troppo su come potrebbe funzionare. Vogliono indicazioni chiare su cosa devono fare e un numero di alterative ridotte tra cui scegliere. Elimina tutti quegli elementi che potrebbero creare confusione nell’evoluzione dell’experience.

 

7. Crea pulsanti intuitivi

In questo caso la regola è semplice: più è grande lo schermo più grandi devono essere i pulsanti. Se sono troppo piccoli l’utente non li noterà e non si avvicinerà nemmeno al monitor per toccarli.

 

8. Ricordati che non è un allenamento

Se utilizzi monitor touch più grandi di 55” evita di mettere i pulsanti sparsi nei quattro angoli dello schermo. Concentrali tutti in un’unica zona in modo che siano raggiungibili da tutti gli utenti. La pena è che dopo un paio di tocchi la persona abbandoni l’experience touch perché è troppo scomodo raggiungere i vari punti di contatto.

 

Digital Signage touch: i trend del futuro

Se per smartphone, tablet e pc il touchscreen è una tecnologia che non verrà rimpiazzata tanto presto nel caso del Digital Signage la situazione è molto diversa.

Stanno prendendo piede i cosiddetti “touchless touchscreen”. Modalità di interazione che non prevedono un contatto tra schermo e utente. Infatti sono sufficienti gesti delle mani, permanenza prolungata davanti al monitor o comandi vocali.

Clicca qui per sapere come si evolverà il touchless touchscreen.

Se avevi in progetto di installare monitor o totem interattivi all’interno della tua attività speriamo di averti dato le informazioni utili per poter scegliere quello perfetto per rispondere alle tue esigenze.

Se invece hai già degli schermi touch ma non sai da dove iniziare per la creazione dei contenuti, adesso hai tutte le linee guida per dare vita a experience touch fluide, emozionali e coinvolgenti.

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